Il nostro ordinamento prevede diverse forme testamentarie. Le forme ordinarie di testamento sono:
a) il testamento olografo b) il testamento pubblico c) il testamento segreto
Il legislatore oltre alle forme testamentarie sopraindicate ha previsto anche i testamenti speciali, in considerazione delle particolari situazioni nella quali può trovarsi il testatore: malattie, calamità pubbliche, infortuni.
La verifica del testamento olografo è quella che ricorre con più frequenza. Questa forma di testamento deve possedere tre requisiti:
Il testamento olografo deve essere pubblicato con atto del notaio nel momento in cui sopravviene il decesso del testatore.
Nel caso di accertamenti peritali, il consulente ispeziona l’originale del testamento olografo presso il notaio depositario (esame del tipo di inchiostro, rapporto fisico tra carta e inchiostro, ispezione ai raggi ultravioletti, ispezione agli infrarossi, ispezione al microscopio ecc.) riproduce l’originale facendo ricorso a mezzi di riproduzione delle immagini (scanner, macchina fotografica).
Alberto Bravo (Fenomenologie artificiose nell’analisi del testamento olografo, in M. Aloia. G. Giordano, F. Morgese (a cura di) (2004) Il testamento olografo. Aspetti giuridici, clinici, grafologici, Manduria (TA): Sulla rotta del sole srl Giordano editore), elenca una serie di fattori da valutare nei casi di esame del testamento olografo:
Età: I testamenti sono, nella maggior parte dei casi, vergati da persone anziane. Per questo motivo, è indispensabile conoscere come si modifica la scrittura del soggetto nell’arco della vita ed in relazione alle diverse fasi dell’invecchiamento.
Stato di salute: Oltre alle fenomenologie grafiche dell’invecchiamento, bisogna tenere conto di eventuali patologie che comportano inevitabilmente anche effetti sulla scrittura.
Livello culturale: Le informazioni sul livello culturale consentono di esaminare il rapporto tra capacità scrittoria del soggetto e il suo modo di esprimersi.
Professione. Essendo noto che la scrittura subisce i condizionamenti apportati dall’attività professionale, è necessario valutare anche questo aspetto.
Un ulteriore aspetto da valutare nell’ esame del testamento è il rapporto tra la firma e il testo.
È frequente, infatti, che nel quesito posto dal Giudice si chieda al consulente tecnico di verificare se la grafia che costituisce la scheda testamentaria e la sottoscrizione in calce siano riconducibili alla stessa mano o a mani diverse.
Se, da una parte, la scrittura di un testamento olografo è sufficientemente abbondante per la rilevazione di tutte le caratteristiche grafo-motorie.
Si può verificare che le grafie di comparazione disponibili siano costituite soltanto da firme.
In questi casi, avendo a disposizione un numero qualitativamente e quantitativamente sufficiente di sottoscrizioni comparative, è possibile identificare la natura grafomotoria del soggetto ed effettuare un confronto tecnico approfondito.
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