Come rilevato da molti studiosi – sia in ambito grafologico, sia nel settore delle discipline psicologiche e pedagogiche – i programmi didattici per la scuola primaria sono rivolti prevalentemente ai “contenuti” del testo scritto (quelli che, per semplificare, riguardano la grammatica e l’organizzazione del testo.) e molto meno ai parametri esecuti considerati spesso marginali (leggibilità, precisione della forma, dimensione dei caratteri, disposizione nello spazio grafico ecc.)
Come facevano notare, più di vent’anni fa, P. Cristofanelli e S. Lena, nelle attuali disposizioni programmatiche sono assenti anche le disposizioni di tipo “calligrafico” ricorrenti invece nelle prescrizioni ufficiali dell’ultimo secolo e mezzo.
Gli Autori fanno inoltre notare che se è anacronostico un ritorno al formalismo del metodo calligrafico non è per niente anacronistico avviare una riflessione sugli aspetti esecutivi della scrittura a mano (CRISTOFANELLI P., LENA S., GRAFOLOGIA ED ETÀ EVOLUTIVA, EDITRICE LA SCUOLA, BRESCIA 2002, PP. 21,22).
Questo non vuol dire, ovviamente, auspicare un ritorno al formalismo della calligrafia ma prevedere un insegnamento della grafo-motricità che faccia riferimento ad obiettivi ministeriali chiari e dettagliati come avviene in altri Paesi europei. In Francia e nel Regno Unito, per esempio, per ogni anno scolastico, fin dalla scuola dell’infanzia, gli insegnanti sanno quali competenze grafiche un bambino deve raggiungere per accedere all’anno successivo (A.VENTURELLI, IL CORSIVO: UNA SCRITTURA PER LA VITA , MURSIA, MILANO 2009, PP.67-69).
Le ricerche degli ultimi vent’anni svolte in Italia – sia da studiosi appartenenti all’area delle discipline psicologiche (psicologi specializzati nelle difficoltà dell’apprendimento), sia da studiosi appartenenti all’area delle discipline grafologiche – convergono nel ritenere determinante il corretto insegnamento del movimento scrittorio per affrontare nel modo più efficace il problema delle difficoltà grafo-motorie.
Come risulta da evidenze scientifiche, molte difficoltà scrittorie sono riconducibili ad apprendimenti errati dei movimenti da compiere per formare le lettere. Poiché l’automatizzazione di errori gestuali è poi difficile da correggere, bisogna prestare particolare attenzione al corretto apprendimento dei movimenti da compiere ed, eventualmente, correggere in modo tempestivo i movimenti scorretti.
Il ricorso ad un metodo di insegnamento corretto, nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, consente di individuare per tempo gli allievi che presentano difficoltà grafo-motorie e di affrontare tali difficoltà nel modo più efficace.
Scrittura (ragazzo di 8 anni) che presenta difficoltà grafo-motorie (immagine tratta da: C. Pacifico e Lena S., Grafologia ed età evolutiva, Editrice La Scuola, Brescia 2002, p.132).
Scrittura (ragazzo di 8 anni) che presenta difficoltà grafo-motorie (immagine tratta da: Cristofanelli P. e Lena S., Grafologia ed età evolutiva, Editrice La Scuola, Brescia 2002, p.134).
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